Due-tre anni fa ho speso parole per qualche cretino che turbava la mia vita, ma il tempo passa e non è che la suddetta razza si sia estinta del tutto.
No, magari. Anzi. C'è ancora lui, che ha fra i peggiori difetti il non ascoltare perché quando parla pontifica. Approfitta della bonarietà delle persone specie di sesso femminile, di cui ama circondarsi per vampirismo, e le ammorba.
Un blablabla che ha spesso una fondatezza logica seppure molto personale, ma che non ammette interventi da esterni. A lui piace parlare, straparlare, divagare anche, ma agli altri non lo concede. Ma poi divaga ancora e sforna parentesi analoghe a quelle che poco prima aveva vituperato dalle altrui bocche con lieve fastidio ma non più di tanto, avendo detenuto il pallino della "conversazione" dall'inizio alla fine. Così crede di essere un maschio alfa, invece è solo un cretino e un ottuso.
Non ascolta né vuole farlo, ma soprattutto non ci arriva. E chi sono io per pretendere di allargare la materia grigia a qualcuno, specie ad un uomo così?
Satura Lanx
Il limbo di una sventurata che non ha una terra che la regga
sabato 24 marzo 2018
lunedì 19 marzo 2018
Giornate iniziate male
Svegliarsi troppo tardi, male, col mal di reni e il mal di collo. Accendere i telefoni davanti ad una tazzina di caffellatte e un biscotto solitario e trovare dieci messaggi, cinque commissioni da assolvere, tre chiamate da fare. E intanto la testa pulsa, la stanchezza non lascia il posto alla vitalità e i minuti passano.
Inutile correre per cento metri se poi ci infogna per chilometri. Ci vorrebbe più equilibrio. Già, chissà dove lo vendono.
Ma ormai è andata, forza e coraggio e un passo per volta.
Inutile correre per cento metri se poi ci infogna per chilometri. Ci vorrebbe più equilibrio. Già, chissà dove lo vendono.
Ma ormai è andata, forza e coraggio e un passo per volta.
venerdì 16 marzo 2018
Vorrei
Vorrei poter essere più forte. Anche solo per un minuto, di chi mi dice l'esatto contrario di quello che non mi dispiacerebbe sentirmi dire o di chi sottovaluta il mio lavoro, il mio fisico, il mio modo di fare, vestire, respirare, fare le pulizie (!!!).
Anche solo un giorno, per cancellare gli sbagli altrui, per evitarne di nuovi, per aggiustare quel che è rotto, per convertire un pianto in sorriso.
Anche per tutto il resto della mia vita, sai com'è, sono sul baratro dei quarant'anni e in quanto di genere femminile ne ho almeno altrettanti da vivere, se un coccolone non mi butta giù prima.
Anche solo un giorno, per cancellare gli sbagli altrui, per evitarne di nuovi, per aggiustare quel che è rotto, per convertire un pianto in sorriso.
Anche per tutto il resto della mia vita, sai com'è, sono sul baratro dei quarant'anni e in quanto di genere femminile ne ho almeno altrettanti da vivere, se un coccolone non mi butta giù prima.
venerdì 29 settembre 2017
Niente da fare
Niente da fare, il dolore e l'autocommiserazione non sono nelle mie corde quando si tratta di metterli nero su bianco. Non che mi piaccia, non che lo voglia: speravo di creare qui un crogiolo di sentimenti negativi e un po' vittimisti, non essendo molto popular nella vita reale.
Quando ho aperto il blog scrivevo di un po' di tutto, da qui il nome dello stesso. Postavo sempre con molta attenzione a non assumere mai posizioni troppo personali, temendo le critiche dei leoni da tastiera, degli anonimi, dei troll.
Poi un brutto giorno ho avuto una brutta notizia a livello personale: un mio sogno si era terribilmente infranto, un progetto di vita coltivato per anni distrutto in poche ore, irreparabilmente. Allora, via tutto. Via i colori, i tag, le etichette, i layout, le foto. Tutto inutile, fastidioso, ridicolo. Stavo male, anzi malissimo: cosa me ne importava di scrivere positività, di apparire sorridente, misurata, costruttiva e politicamente corretta?
Allora dedicai il blog a quello che chiamavo stalker, un non più amico che dopo un litigio mi apparve in tutta la sua meschinità, ma presi a scrivere di altri conoscenti, per lo più uomini, che mi avevano irritato con la loro mediocrità, il loro egoismo, la loro miseria morale. Ogni tanto e per fortuna, veniva fuori un minimo di ironia, di comicità, ma l'acidità e una qualche sorta di rabbia in coma vigile regnavano sovrane.
Avevo smesso cambiando rotta di nuovo, ma un po' mi manca scrivere così. Perché l'ansia e la depressione alla fine le tengo discretamente a bada e il dolore è solo una minima parte della mia vita, che è migliorata su vari fronti. Però, prendere e dire le cose come stanno e spruzzare veleno è tutt'ora un lusso che non posso concedermi col mio prossimo.
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